Anche in l’Italia si potrà partecipare alla causa europea contro Apple per l’obsolescenza programmata degli iPhone, a portarla avanti l’associazione AltroConsumo che fa parte del network Euroconsumer, e arriva dopo una sanzione del Tar di 10 milioni di alcuni mesi fa.
Il valore totale è di 60 milioni di euro e si potranno chiedere circa 60 euro per i modelli iPhone 6, 6 Plus e 6S Plus, l’accusa è quella di aver intenzionalmente fatto installare una nuova versione del sistema operativo senza che i modelli fossero predisposti causando così una diminuzione delle prestazioni senza avvertire gli utenti del rischio e anzi spingendoli poi ad acquistare i nuovi modelli.
La Apple ovviamente la pensa diversamente: “Non abbiamo mai fatto niente per abbreviare la vita dei nostri prodotti o degradarne le prestazioni per spingere gli utenti a un cambio”, commenta Apple alla notizia della class-action.
Cosa può portare una causa di questo genere?
Negli Stati Uniti ila Apple ha dovuto pagare 500 milioni di dollari, che però si sono tradotti in soli 25$ a telefono, una cifra decisamente bassa, questo precendete fa si che occorra valutare bene se aderire ad azioni legali del genere perchè potrebbe essere antieconomico.
Obsolescenza programmata?
Già in passato la Apple era stata accusata varie volte di aver pianificato l’obsolescenza dei suoi prodotti hardware.
Modelli non prodotti da più di 5 anni, ma meno di 7, vengono considerati “Vintage” dall’azienda, e continuano a ricevere aggiornamenti.
I prodotti obsoleti invece sono quelli le cui vendite sono state interrotte più di 7 anni fa.
Fondamentalmente, se hai un dispositivo vintage, dovresti comunque essere in grado di farlo riparare fintanto che le parti e i servizi sono ancora disponibili, mentre se si dispone di un prodotto obsoleto, non sarà affatto possibile riparare l’hardware.
Niente a che vedere con il software
Non c’è correlazione tra prodotti vintage e obsoleti e aggiornamenti software.
Apple continua a fornire l’aggiornamento software per anni su tutti i suoi prodotti e, anche se il tuo dispositivo è considerato vintage o obsoleto, ciò non significa necessariamente che non sarà supportato tramite aggiornamenti software.
Il supporto Apple per hardware e software è impressionante, ed è uno dei punti di forza dell’azienda; se acquisti un nuovo MacBook oggi, hai almeno cinque anni prima che quel modello diventi “vintage”, ovvero indipendentemente dal problema che hai con quel MacBook, per cinque anni dovresti essere in grado di farlo riparare senza problemi.
Ovviamente, pagarai per quella riparazione (a seconda di ciò che deve essere riparato) ti costerà qualcosa a seconda della copertura che potresti avere (qui parliamo dell’Applecare), ma sarai in grado di farlo riparare.
Mentre riparare un portatile Windows dopo alcuni anni può essere un incubo.
I MacBook sono spesso criticati come piuttosto costosi in relazione al loro hardware, e sebbene ci sia del vero in questo, penso che sia necessario tenere in considerazione la durata del prodotto quando si effettua un acquisto importante.
Come minimo, ci vogliono sette anni perché un nuovo MacBook diventi “obsoleto” un tempo più che ragionevole, e per tutto questo tempo, potrai eseguire le riparazioni.
Significa che non sarai bloccato senza un dispositivo se il tuo MacBook ha dei problemi.
I MacBook funzionano a lungo
La conclusione è che Apple è bravissima a supportare i suoi dispositivi, sia tramite software che hardware, e le designazioni “vintage” e “obsoleto” non sono così importanti.
Molte persone che conosco stanno ancora utilizzando MacBook Pro del 2014/15 nel 2021 senza problemi.
Certo, funzionano un po ‘più lentamente di prima, ma il valore che hanno ottenuto da quella macchina negli ultimi sette anni è praticamente ineguagliato da altre società.
Conosci CleanMyMac? scopri la migliore soluzione per tenere in ordine il Mac!
scarica la versione free